Incontro Sandro Pinello, mio buon amico e lettore nonché recentemente divenuto collega scrittore, per una chiacchierata che riguarda il suo esordio letterario dal titolo “Le Vele dello Sciamano”, un bel libro di fantascienza. Inizio con una curiosità: secondo te, come nasce un romanzo?

R.: Credo da un’esigenza comunicativa, la stessa che accomuna indistintamente il genere umano. Tutti noi siamo abituati a esprimerla con le parole, con i gesti del viso, con le movenze del corpo, attraverso un regalo, che spesso accompagniamo con un sorriso. Gli artisti, i più dotati accesi da una vera luce divina, lo fanno attraverso la scultura, mediante un dipinto, unendo con sapienza e maestria le note musicali. Risultato: un feeling emozionale che unisce l’opera, non necessariamente l’autore, al proprio pubblico. Molti scrittori entrano a pieno titolo fra gli artisti che sanno toccare le corde più sensibili e nobili dei lettori, disposti ad appassionarsi sino alla commozione, purché la comunicazione dell’autore sia sincera e mai banale.

D.: E la storia, invece?

R.: La storia può nascere in mille modi: da un incontro fortuito, da un cartellone pubblicitario più o meno intrigante, da una frase senza pretese, da un avvenimento di cronaca, da una disgrazia propria o altrui, da un momento di gioia o da una delusione. Si tratta sempre di un piccolo seme, capace però di accendere la fantasia dell’autore. Lui avrà la responsabilità di prenderlo nelle sue mani con cura e delicatezza, di coccolarlo e di amarlo, di alimentarlo con il cibo dell’anima, di farlo crescere e di portarlo a giusta maturazione.

D.: Allora qual è il segreto per scrivere un buon libro?

R.: Voglio evitare inutili discorsi riguardanti la tecnica dello scrivere, o la preparazione culturale dell’autore, o ancora la fantasia che lo ispira; dico soltanto che il linguaggio e la forma devono essere genuini, sinceri e vicini alle sensibilità della gente.

D.: Parlami un po’ di “Le Vele dello Sciamano”.

R.: Finalmente mi rivolgi la domanda a cui tengo di più... (ride) cominciavo a essere preoccupato. Premetto, rifacendomi a uno degli argomenti sopra accennati, che la storia è nata spontaneamente, da un sogno che ho fatto durante le ore mattutine di un giorno di maggio, quelle che più di altre sanno dare la giusta ispirazione. Anche in questo caso, da una prima idea, è nato un romanzo. Questo, come altri miei lavori, è ambientato in un mondo immaginario, ma che ospita in maniera appropriata e funzionale tutti gli attori che si muovono all’interno di esso. Il lettore, da parte sua, entra da subito in sintonia con la storia, senza per questo essere chiamato a uno sforzo di adattamento, anzi: trova perfettamente naturali tutti gli avvenimenti che danno colore e interesse alla sua lettura. Vedi, io sono convinto che noi tutti abbiamo la necessità di dare spazio alla nostra fantasia, soprattutto oggi che viviamo all’interno di una società sempre più tecnologica, che ci obbliga a correre con frenesia, impedendoci, spesso, di fermarci a ragionare sulle cose che ci stanno intorno, che, se opportunamente considerate, potrebbero dare nutrimento alla nostra anima. Allora ben venga una visita ai musei, una serata a teatro ad apprezzare un’opera lirica o una buona commedia e, perché no, un buon libro da coccolare fra le braccia e da leggere con passione.

D.: Raccontami cosa ti ha ispirato la storia o, come si dice oggi, il ‘plot’.

R.: Come sfondo della storia, c’è l’eterna lotta fra il bene e il male. Sin dai tempi più remoti scandisce l’esistenza del genere umano, e in questa diatriba infinita i buoni e i cattivi si confrontano senza che gli uni riescano a prevalere sugli altri. Il romanzo non si sottrae a questa ineludibile regola, poi all’interno di tale cornice, ci sono molte altre componenti della vita quotidiana: gli amori, che devono confrontarsi con le avversità della vita; quelli che finiscono, al di là della volontà di chi li vive; le passioni impossibili. E molto altro ancora: gli imprevisti, i colpi di scena, le disgrazie, la follia. Non mancano, come è normale che sia, i momenti di spensieratezza, di leggiadria, di esilarante esaltazione; persino quelli che spingono alcuni personaggi a progettare il loro futuro, in chiave di felicità. Ma, a conti fatti, la felicità è un bene effimero; presto, chi è riuscito a sfiorarla, se la vedrà sfuggire dalle dita.

D.: Come sai, con grande piacere ho avuto il privilegio di leggerlo in anteprima ed è stata una gradita sorpresa. Devo ammettere che, sin dalle prime pagine, non sono più riuscito a smettere finché non l’ho finito e quando l’ho terminato già sentivo nostalgia dei personaggi con i quali ho condiviso una straordinaria avventura. Tu però adesso mi devi confessare a cosa stai lavorando, perché ho il sentore che il tuo prossimo impegno abbia qualcosa da spartire con “Le Vele dello Sciamano”.

R.: Mi hai beccato… (ride) In effetti, ho parecchie idee da sviluppare e un paio di libri in cantiere, già scritti in buona parte. Ultimamente, sto dando la precedenza al romanzo che vorrei pubblicare il prossimo anno, del quale posso anticipare solo il titolo: “Il volo dell’Asceta”.

Insomma, anche Sandro Pinello mi diventa recidivo. È un bene, naturalmente, perché ha una prosa ricca ed elegante, frutto di anni di letture. Ed è persona di grande sensibilità, capace di appassionare i suoi lettori. Mi auguro che tra questo esordio e i prossimi libri, divengano sempre più numerosi.

 

 

8 commenti:

  1. Ringrazio Roberto per aver inserito nel suo blog anche questa presentazione.
    Sono felice per te Sandro e sono contento per la casa editrice Silele che ha pubblicato il suo primo libro.
    Ho ordinato "Le vele dello Sciamano" alla Feltrinelli di Milano ; dovrebbe arrivare la prossima settimana. Sono impaziente di leggerlo. Con Sandro ho condiviso gli anni delle scuole superiori credo gli anni più belli e spensierati della nostra vita. Ricordo Sandro per la sua gentilezza ed i suoi modi garbati , per la sua educazione e per il rispetto dei compagni e dei Professori. Ti auguro Sandro tante soddisfazioni.

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    1. Angelo carissimo, sono contento che tu mi abbia presentato Sandro, perché ci siamo intesi al volo fin dai primi momenti. Ora condivido con lui la gioia per questo esordio che mi aspetto possa essere il preludio a una lunga carriera di scrittore.

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    2. Caro Roberto ( grande scrittore super premiato), caro amico e collega di lavoro : sei una persona speciale che ricordo sempre, ora che sono in pensione, per stima e simpatia e per la tua disponibilità verso tutti i colleghi: dote poco comune di questi tempi. Sono contento di averti presentato Sandro e che vi siete intesi subito. Auguro ad entrambi di continuare nel vostro lavoro e di offrirci altri bei romanzi.

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  2. Io e mio marito siamo amici della famiglia Pinello da 41 anni...Per noi e' stato un immensa sorpresa scoprire questa vena creativa di Sandro...non mi dilungo in complimenti ( ne farei un romanzo ) ma dico solo SEI UN GRANDE ARTISTA..e meriti tutto quello che l arte ti trasmette.. Siamo onorati di avervi come Amici con affetto da Carla e Donato da Fucecchio FI

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  3. Mi unisco ai ringraziamenti a Roberto Robert che ha aiutato mio padre a realizzare uno dei suoi più grandi sogni..e colgo l'occasione per dire che sono davvero fiera di mio padre..sono sicuramente di parte ma vorrei avere anche solo un briciolo della sua forza, del suo coraggio, del suo entusiasmo e ora anche del suo talento!!
    Valeria

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    1. E' un grande. Zitto zitto, ha vergato una dopo l'altra quattrocento pagine di 'opera prima' che filano che è un piacere. Io gli avevo detto fin da subito che il genere fantascientifico era assai diverso dal mio, ma sono davvero rimasto colpito dalla sua bravura e dalla passione che ci ha messo.

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    2. Sì credo anch'io che la sua passione sia stato il segreto di questo suo lavoro così ben riuscito!!

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  4. Ho letto questo bel romanzo e sono stata colpita dall'originalita ' del racconto e dalla scorrevolezza della lettura. Aspetto il seguito ed auguro buona scrittura all'autore.
    Giuliana 52

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