KAHA - LA LUCE PRIMA DEL SOLE

Somalia, anni Settanta. Dopo la presa di potere di Siad Barre, un gruppo di giovani ministri accetta di collaborare con il regime per liberare il Paese dai retaggi del periodo coloniale e dalle divisioni tribali, consapevole che lo sviluppo non può prescindere dal controllo e dal rafforzamento del sistema educativo e, prima ancora, dall’introduzione della forma scritta per la lingua somala.
Nello stesso periodo cinque volontari italiani in servizio civile, Franco Caprioglio di Torino, studente del quarto anno di teologia presso il seminario di Rivoli, Elio Bergantino di Lodi, Guido Longhi e Claudio e Sergio Cremaschi di Bergamo, docenti in una scuola cattolica, cercano di adattare l’insegnamento alla realtà locale. Ben presto, però, si scontrano con la realtà delle scuole straniere nei Paesi in via di sviluppo, dove i contenuti della cultura indigena vengono assolutamente trascurati: la storia e la geografia insegnate sono quelle italiane, mentre non si parla dell'Africa. 
Dall’intrecciarsi di questi due mondi nasce un piccolo caso politico internazionale, che getta luce su una realtà e un periodo storico ancora poco conosciuti.
A distanza di cinquant'anni da quei fatti uno di quei cinque giovani, Claudio Cremaschi, pubblica ora un libro che racconta in dettaglio le vicende che si svolsero allora. L’autore ha trascorso gran parte della sua vita nella scuola: studente, insegnante, genitore, sindacalista, formatore, dirigente scolastico, è autore di testi scolastici di matematica (Zanichelli) e informatica (Paravia) e di un saggio per Piemme: Malascuola (2009). Attivo nel mondo del volontariato, ha trascorso due anni in Somalia.
L’opera, dal testo scorrevole e ben costruito che si legge con la piacevolezza di un romanzo, getta una luce lucida e talvolta impietosa sulle tematiche della cooperazione italiana in Africa, sulla rivoluzione somala di Siad Barre, sui postumi del colonialismo e sulla cultura e la politica italiana all'inizio degli anni Settanta. 
Un libro che merita davvero di essere letto.



 

Questa è la storia di alcune famiglie italiane di religione ebraica nascoste dal 1943 al 1945 ad Ama, piccola frazione del comune di Aviatico, Orobie Bergamasche, tra perquisizioni e sfollati, sulla base della testimonianza diretta di Giuditta Maria Usubelli, che non ha mai dimenticato la sua amica di infanzia Elsa Iachia e i suoi fratelli e cugini. È la storia di una fuga (verso la Svizzera) e di un ritorno (verso casa), di un amore grande per la vita e di un intero paesino con i suoi abitanti che divenne culla e rifugio per 16/17 persone in fuga dalla guerra, dall'orrore, dalla Shoah.

 

Riporto il pregevole commento che Maria Di Pietro ha pubblicato, dopo aver letto questa testimonianza.

"Aurora Cantini, poetessa e scrittrice pluripremiata e decorata di Aviatico, ci racconta i giorni neri dell'altopiano bergamasco, con la cronistoria dettagliata e fotografata del periodo orribile che fu la Seconda guerra mondiale. Con questo libro, UN RIFUGIO VICINO AL CIELO (SILELE EDIZIONI), ci narra i giorni dei partigiani nascosti tra malghe e boschi, di sfollati, di quella gioventù privata della propria innocenza. Tante storie che intrecciano dolori e attese, speranze e orrori. Come il soldato slavo che venne sepolto a Trafficanti, piccolo paese della valle Seriana, fuggito dalla caccia del Regio Esercito Italiano nella ex Jugoslavia e deportato, insieme ad altri bosniaci, nei campi profughi della Grumellina di Bergamo. Qui narra la storia di poche famiglie ebree, che in quei luoghi, dallo splendido panorama, vissero in clandestinità nel periodo della mattanza germanica. Le guerre iniziano e per fortuna finiscono. Restano i teatri di guerra, a volte struggenti paradisi terrestri, come i nostri monti bergamaschi, a volte cumuli di macerie imbrattati di sangue. Le guerre finiscono nei ricordi e nei libri di storia, e purtroppo non hanno ancora insegnato nulla... Importante testimonianza, pregna di rispetto e di giusti del mondo, questa di Aurora."


 


Giornalista, scrittrice, divulgatrice scientifica, Eliana Liotta è nota al grande pubblico come firma del Corriere Salute e Io Donna, entrambi inserti del "Corriere della Sera".

La sua ultima fatica – ma tra due mesi sarà già presente nelle librerie il suo nuovo saggio – è “La rivolta della natura”, pubblicato dall’editore La nave di Teseo.

Un libro di grande attualità, che mostra la stretta correlazione tra la salute del pianeta e quella dell’uomo, tra l’oltraggio quotidiano alla Terra e le epidemie devastanti per la nostra civiltà.

Per chi faticasse a cogliere il nesso non c’è che l’imbarazzo della scelta, di correlazioni tra l’ambiente e la nostra vita ve ne sono molte.

Tra tutte, possiamo citare ad esempio la deforestazione di varie parti del mondo, fenomeno che comporta l’aumento degli spostamenti di animali selvatici alla ricerca di cibo con la conseguenza di maggiori contatti dell’uomo, e quindi nuovi potenziali fonti d’infezione. 

Poi, pensiamo ai cambiamenti climatici che sconvolgono interi continenti. Oltre alle devastazioni naturali come siccità o inondazioni, che causano il deterioramento delle condizioni sanitarie, si verifica il pericoloso proliferare di zanzare, che tra gli insetti sono i peggiori portatori di virus.

E ancora: l’inquinamento atmosferico porta le vie respiratorie a indebolirsi e quindi a essere più fragili di fronte alle epidemie. Non a caso, le aree industrializzate del pianeta sono quelle dove il Covid ha mietuto più vittime, come la Lombardia per l’Italia. 

In sostanza, dobbiamo comprendere quanto la nostra vita dipenda in modo determinante dai cicli naturali. Quando questi si interrompono la colpa non è di un destino ‘cinico e baro’, ma quasi sempre del comportamento errato dell’uomo. 

Curare l’ambiente, di fatto, è come curare noi stessi, la nostra salute. Perché, a lungo andare, una natura inquinata prima o poi si rivolta contro il proprio untore.

Il libro è stato scritto con la consulenza del professor Massimo Clementi dell’Ospedale San Raffaele di Milano, uno dei maggiori virologi a livello mondiale, e dell’EIEE, l’European Institute on Economics and the Environment, che ha validato gli studi di natura scientifica. 

L'autrice ha vinto il Premio Montale per il suo lavoro di saggista e il premio "Vivere a spreco zero".

Caldo estremo, uragani, piogge torrenziali, incendi, nuovi virus aggressivi come quello che sta segnando il mondo intero: la natura ha cominciato a ribellarsi. E non c’è più tempo: l’impatto dell’uomo sul nostro pianeta ha un peso ormai insostenibile. 

Questo libro abbraccia per la prima volta, in un unico sguardo, la visione infinitesima dei microscopi e il grande respiro della Terra.


                     LA VERITA' HA IL SAPORE DEL MARE Ho letto in anteprima, e l’ho apprezzato, il romanzo La verità ha il sapore del ma...