OSTACOLI - nuovo giallo di Tommaso Landini, protagonista il commissario Roberto Poli


Abbiamo conosciuto Tommaso Landini un paio d’anni fa, durante la prima terribile ondata pandemica, quando ho presentato su questo mio blog il suo romanzo giallo ‘La sciarpa’. Ora il giovane scrittore, poeta e giornalista reggiano ha pubblicato in questi giorni il suo terzo romanzo, un poliziesco che per la terza volta vede protagonista il commissario Roberto Poli della Questura di Reggio Emilia.

Il caso si presenta subito assai complesso: nell’arco di pochi giorni vengono uccisi due impiegati del Credito Reggiano, immaginario istituto bancario situato nel cuore dell’Emilia, e un cliente della stessa banca. A Roberto Poli appare subito chiaro il filo rosso che lega le tre vittime, e proprio su questo inizierà a indagare. Tra scoperte importanti e false piste, il commissario si troverà ad affrontare un killer dalla mente malata, accecata da delirio di onnipotenza e sete di denaro. Però, si tratta di una psiche molto abile, capace di congegnare un piano complesso di trucchi e tranelli. Sarà sufficiente, questo, a depistare Poli e il suo team investigativo?

Va detto, per chi l’avesse dimenticato, che l’autore lavora in banca e quindi nella stesura della sua opera ha giocato in casa, sapendosi destreggiare con maestria tra bonifici, investimenti e particolari operazioni bancarie. Un pregio del libro è quindi quello di essere ambientato in un contesto specifico, ma senza aver costruito un muro davanti al lettore a causa di eccessivi tecnicismi. 

Un altro aspetto da sottolineare è la maggiore definizione della figura del protagonista Roberto Poli rispetto alle precedenti opere. Merito dell’autore, che è riuscito a scavare nei sentimenti del commissario evidenziando sia le sue mosse sul piano poliziesco, con l’inevitabile confronto con le cattiverie e le violenze del mondo, sia mostrando l’oasi di serenità rappresentata dal rientro a casa in qualità di novello padre e di trepido sposo. 

Confesso, infine, di essere rimasto colpito dall’affettuoso tratteggio della propria terra natia delineato dall’autore. Tommaso Landini mette in mostra l’Italia popolare e minore, quella che trascorre i pomeriggi a giocare a carte nei bar, o che agisce e lavora tra un bicchiere di Gutturnio piacentino e un assaggio di erbazzone e gnocco fritto. Il sottoscritto, che per motivi familiari da oltre quarant’anni frequenta il cuore dell’Emilia sanguigna e tenace, si è sentito davvero a casa. 

Evito, per ovvii motivi, di entrare nel dettaglio degli aspetti investigativi, dove una sola parola di troppo potrebbe risultare eccessiva. Da collega scrittore, posso però invitare a una lettura attenta della vicenda narrata da questo romanzo, che riesce a incuriosire il lettore centellinando gli indizi fino alle ultimissime pagine: come in ogni giallo che si rispetti, i colpi di scena la fanno da padrone.

Attendiamo quindi, quando l’autore deciderà, di interessarci a futuri e nuovi casi del commissario Poli.  


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