Tre anni di dolore, di lavoro, ma anche di orgoglio e di desiderio di futuro: questi sono i sentimenti che hanno segnato il tempo breve e lungo, denso e veloce, che ci separa dal 14 agosto 2018, giorno della tragedia del Morandi. Sono stati raccontati in un libro, "Una nave ormeggiata in Valpolcevera", di Alessandra Lancellotti e Stefano Termanini, fotografie di Roberto Orlando (Stefano Termanini Editore. Nell’opera si trovano la storia di questi tre anni, ripercorsa per intero, e poi i volti e le testimonianze dei protagonisti. Il dolore, collettivo, espresso in piazza. E poi il lavoro, fatto a testa bassa, indifferente a ogni ostacolo, pronto a superarli tutti. Ora, da un anno, la ferita della Valpolcevera è suturata. C'è il nuovo ponte Genova San Giorgio, bello, lucido come un "bianco vascello", a riunire i due lembi della valle. Resta, tuttavia, il dolore. Resta, per tutti, il desiderio, anzi la necessità, della giustizia. Per la città, che nelle pagine di questa storia si è riscoperta, come non accadeva ormai da molto tempo, arto vivo del Paese, questa storia di pianto e di coraggio insegna che c'è un nuovo futuro possibile. È da conquistare, ma c'è. Si innesta su valori semplici e preziosi che, come l'impegno quotidiano, la coesione, l'onestà, lungo questi tre anni si sono via via riscoperti. C'è ed è migliore di quanto mai si sarebbe creduto.

https://bit.ly/UnaNaveOrmeggiataInVALPOLCEVERA

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