Il noir, il genere letterario a cui maggiormente mi ispiro per i miei romanzi, non pullula di eroi.

I protagonisti dei libri noir di solito sono persone normali: impiegati e casalinghe, ragazze provenienti da famiglie bene, qualche pensionato. Intorno a loro però si muove un sottobosco di personaggi ben diversi: truffatori, persone incazzate o piegate dalle vicende della vita, ma anche insospettabili manager e dark ladies.   

A volte, le trame noir possono apparire banali. Capita magari che qualcuno sparisca, o venga ucciso in circostanze strane, o poco altro di più. Nei noir, non imperversano killer supertecnologici armati fino ai denti. Tra le pagine dei noir non spadroneggia l’interminabile alternarsi di ispettori, capitani, commissari e marescialli, figure che in tutta onestà oggi forse iniziano a stancare.  

Durante la lettura di un noir, non ci s’imbatte in inseguimenti automobilistici mozzafiato o sparatorie interminabili, né si trovano scene truculente o estenuanti lungaggini scientifico-legali.

Un romanzo noir, come sostiene Maurizio De Giovanni, è davvero uno spaccato della vita reale di tutti i giorni, narrato con la giusta misura e capacità d’introspezione. Un noir è la fotografia impietosa di tutto il peggio che alberga nell’animo umano: passioni, amori, odii, invidie, ipocrisie e meschinità.

Leggere un noir è come aprire lentamente una porta, facendo filtrare una lama di luce in una stanza buia, e scoprire le vicende di tante persone.

E a pensarci bene, la gente che incontriamo in un libro noir ci assomiglia dannatamente in tutto.

2 commenti:

  1. Interessante come il genere si definisca "noir" quando per sua natura è il genere dei "grigi": non c'è quasi mai una distinzione manichea in bianco e nero, buoni e cattivi, bensì una scala di grigi in cui si collocano i personaggi e le loro azioni.
    Da sottolineare che i romanzi di Roberto Robert sono il concentrato di tutto ciò che c'è di accattivante nel genere noir!

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    1. Innanzitutto, ti ringrazio per le tue belle parole. Poi in effetti sì, i personaggi 'tagliati con l'accetta', troppo buoni o troppo cattivi, sono un difetto frequente anche in altri generi, non solo nel noir. E' una questione di misura nello scrivere, occorre un certo allenamento. A meno che si voglia utilizzare il tono grottesco, nel qual caso saper esasperare le caratteristiche dei personaggi è tutto. Ma bisogna essere davvero bravi.

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