Ormai Vigata (in provincia di Montelusa…),
l’immaginaria cittadina creata da Andrea Camilleri per ambientarvi le peripezie
del commissario Salvo Montalbano, non ha più segreti per nessuno. Questo certo
grazie ai ripetuti passaggi televisivi della fiction derivata dai romanzi,
molto apprezzata anche all’estero; ma benché irreale, Vigata è del tutto
riconoscibile in quanto rappresenta l’essenza stessa della sicilianità. Il
mare, le architetture barocche, le campagne aride e assolate, le persiane
socchiuse delle case durante le ore più calde, la parlata della gente del
posto, tutto ci richiama alla Sicilia più autentica.
Camilleri, in realtà, non ha creato nulla: ha
miscelato con maestria gli echi e le sensazioni caratteristiche della propria
vita, offrendole al lettore affinché potesse gustarne ogni particolare.
Opera di assoluto ingegno alla quale io tento di
avvicinarmi, ahimè vanamente, nei miei scritti. È un grande stimolo per
seguitare nel percorso di continuo affinamento stilistico che ho intrapreso negli
ultimi anni.
La gentile amica Adriana, a proposito di Camilleri, mi dice: "Ho letto tantissimi dei suoi libri, anche se per alcuni termini avrei avuto bisogno della traduzione a fondo pagina. Poi ho iniziato a vedere la fiction televisiva, però come spesso capita il libro è migliore. Intendiamoci: bravissimi gli interpreti, magnifica Vigata, però alla fine sembravano un po' tutti uguali.
RispondiEliminaIo penso di essere ignorante, ho smesso di leggere i libri di Camilleri anche se rimane un grande scrittore. Però preferisco un altro modo di scrivere."
Concordo pienamente con quanto scrivi. Credo che il principale tra i tanti meriti del Maestro Camilleri sia stato quello di saper ricreare, in qualche modo, un'atmosfera, e far uscire dalle pagine la Sicilia nella sua pienezza: i sapori, i colori, i suoni. Io, poi, sono profondamente debitore a Camilleri: come lettore affezionato prima, e come giallista in erba, poi. Ad esempio, nel mio personaggio "di carta e fantasia", il Commissario Roberto Poli, c'è molto di Salvo Montalbano: penso ad esempio all'amore per la cucina e per il vernacolo, ad un carattere per certi versi burbero, o al modo in cui egli gestisce il suo team di lavoro.
RispondiEliminaQuando ho letto 'La sciarpa' in effetti ho colto la 'montalbanite' del commissario Poli da come si accomodava a tavola...
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