Fiorentino, ex bancario, autore e regista teatrale, Luca Palli ha esordito come giallista dieci anni fa con ‘Il fantasma’, opera che vede protagonista il commissario Travagli alle prese con due femminicidi ambientati nel capoluogo toscano.

L’anno scorso, con Silele edizioni, è invece uscito ‘L’uomo che non dorme’, sempre con Travagli al centro della scena, giallo che si svolge a Firenze la cui soluzione va cercata in vicende accadute lungo un arco temporale di diversi decenni.

In questi giorni, a distanza di un anno, esordisce in libreria la sua terza fatica, ‘Shardana’, ancora pubblicato da Silele edizioni e con il commissario Travagli di fronte questa volta a ben cinque diversi omicidi commessi in tre mesi, tra i quali quelli di due poliziotti.   

La prima domanda è quindi d’obbligo: “Cinque morti ammazzati, e forse pure un sesto, in così breve tempo” gli chiedo, “significa una sola cosa: tra le vie di Firenze si aggira un serial killer.” 

“Sarebbe una soluzione un po’ scontata” sorride lui di rimando. “In effetti” spiega, “il profiler incaricato del caso sostiene con forza questa tesi. Eppure, il commissario Travagli è di tutt’altro avviso: ogni delitto è profondamente diverso dagli altri nella dinamica, per l’arma utilizzata dall’assassino, per le caratteristiche della vittima. Inoltre, per ogni delitto è individuabile un movente diverso che conduce inevitabilmente ad un diverso sospettato.”

“L’indagine è complessa, allora.”

“Altroché, in quando per sfortuna degli investigatori il sospettato di turno possiede sempre un alibi inattaccabile, che blocca sul nascere qualunque iniziativa della polizia e della magistratura. Nonostante le pressioni del ministro, dei sottosegretari, del questore e del prefetto, risulta quindi difficile, anzi, quasi impossibile, trovare il bandolo della matassa.”

“Travagli però non mi sembra un tipo che si arrende. Non per niente è il vicecapo dello speciale pull guidato dal vicequestore Speranza, che cerca di risolvere in caso.”

“La situazione è difficile, certo, e per il commissario Travagli appare durissimo tenere a bada i colleghi. Tra di loro sono divisi, e appaiono profondamente colpiti dalla perdita di due colleghi; perché fra le vittime del misterioso assassino, o degli assassini come sostiene piccato il protagonista, ci sono anche due poliziotti addetti ogni domenica all’ordine pubblico negli stadi. 

“Insomma, un bel rompicapo.”

“Tensione, stanchezza, dubbi e la soluzione del caso che sembra non arrivare, minano alla base antiche e consolidate amicizie fra i membri della squadra, che piomba nel caos. Infine, la svolta: il commissario comprende che per scoprire dove il male si è annidato, non servono le normali procedure investigative, non sono utili i riscontri, gli interrogatori, la ricerca ossessiva di indizi o le perizie balistiche. C’è bisogno invece di una prospettiva diversa: per sconfiggere il male, talvolta è necessario indentificarsi col male stesso, diventarne parte integrante per sfidarlo nei modi e nei tempi che gli sono più consueti.”     

Prima di chiudere, non può mancare la domanda di rito per ogni autore.

“Di solito, quando un personaggio piace, la serie continua. Come dice il detto, ‘non c’è due senza tre’… hai per caso intenzione di scrivere un altro libro con protagonista il commissario Travagli?”

“In effetti” mi risponde, “nel mio caso il detto dovrebbe essere ‘non c’è due senza cinque’… Ne ho già pronti tre nuovi, di gialli con Travagli, e vorrei continuare ancora.”

È davvero un’ottima idea, e fortunati soprattutto i suoi lettori.


2 commenti:

  1. Questo scrittore mi incuriosisce molto ,a partire dal fatto che é toscano come me..inoltre scherzi a parte mi incuriosisce vedere la parte razionale di un bancario e la nota artistica .In bocca al lupo

    Saluti da Barbara Calistri -Pesaro

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  2. Le premesse sono buone... ha un fratello scrittore pure lui, che provvederò a presentare appena possibile.

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