La neve di primavera.
Un anno con Giacomina (Bertoni Editore – luglio 2020)
Maria Rita Milesi, psicologa psicoterapeuta, vive a Bergamo dove è nata nel 1968 e si dedica all’attività privata come psicoterapeuta. Dopo l’esordio letterario di pochi anni fa, come autrice di racconti, recentemente ha pubblicato il suo primo romanzo, ‘La neve di primavera. Un anno con Giacomina’.
La incontro per saperne di più.
Come è nata l'idea del libro?
La neve di primavera. Un anno con Giacomina è il mio romanzo d’esordio. L’idea è nata rileggendo Marcovaldo di Italo Calvino, libro che non riprendevo in mano da decenni. La scrittura quasi fiabesca di Calvino mi ha rapita e meravigliata. Così è nata Giacomina, un personaggio ingenuo e buono, un po’ come Marcovaldo, ma a cui si aggiunge una sensibilità femminile e una riflessione intima e poetica. L’intento è stato quello di creare un personaggio capace di conservare lo stupore della fanciullezza, nonostante le difficoltà della vita.
Il tuo rapporto con la scrittura?
Ho iniziato a scrivere, per lavoro, articoli scientifici in ambito psicologico, quindi molto tecnici. La scrittura, diciamo così, creativa, è stata una scoperta recente, iniziata per caso partecipando a diversi concorsi letterari. Stupita dal riscontro positivo ricevuto da alcuni miei racconti, ho provato a scrivere qualcosa di più strutturato. Il processo creativo è davvero misterioso … mi viene in mente Vasco Rossi che in Una canzone per te dice “Le mie canzoni nascono da sole, vengono fuori già con le parole”. Lo stesso mi pare succeda per le storie; poi però si aggiunge un faticoso lavoro di rifinitura delle frasi, di ricerca dei termini che evochino nel lettore gli scenari descritti.
Quello, invece, con la lettura?
Un amore nato da bambina e proseguito ininterrottamente fino ad oggi. Leggere aiuta a pensare, ti trasporta in tanti mondi, ti permette di vivere mille vite. E’ uno dei piaceri a cui non potrei mai rinunciare.
Di cosa parla questo romanzo?
Il libro è composto da dodici racconti, uno per ogni mese dell’anno, che scandiscono lo svolgersi delle vicende di Giacomina nella piccola città in cui vive. Per la protagonista, donna mite ed animata da valori semplici, è un susseguirsi di cose nuove e strane, e con esse un crescendo di ingenua meraviglia, di tenera commozione, talora di sincera riprovazione e di amara malinconia. Lo scorrere dei mesi e l’avvicendarsi delle stagioni sono rivolti a far partecipare la natura all’umile vita di Giacomina e a quella degli altri personaggi dei racconti. La protagonista riamane sospesa tra la realtà e il suo modo di intendere le cose, tra la riflessione intima e poetica del suo animo semplice e l’ardente desiderio di rendere giustizia a un mondo che si avvicina per certi versi a quello infantile, a una narrazione fiabesca, che procede per archetipi.
E chi è Giacomina?
Giacomina ha un animo poetico, un mondo interiore complesso e una grande sensibilità; le sue fantasiose risposte agli accadimenti la rendono un personaggio singolare e animano la narrazione. La Piccola Città in cui si svolgono le vicende della protagonista non viene mai citata, ma ogni bergamasco potrà riconoscere la propria città nei luoghi descritti.
Prima di lasciarci, vorrei sapere a chi è in particolare rivolto questo libro: quale potrebbe essere il lettore tipo?
Il libro è rivolto alle persone dall’animo sensibile, capaci di immedesimarsi nel tenero personaggio di Giacomina, il cui cuore non è stato indurito dalle dolorose vicende della vita. Il file rouge della narrazione è quello dei mondi e delle vicende nei quali Giacomina si immerge, che rappresentano la condizione umana di alcune persone buone e semplici. E’ una lettura adatta sia agli adulti sia ai ragazzi, già a partire dalla scuola media inferiore se accompagnati.
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