Il testo “La costruzione della Privilegiata Strada ferrata Ferdinandea Lombardo-Veneta da Milano a Venezia”, realizzato dall'amico Claudio Tognozzi che già ha frequentato questo blog, racconta la realizzazione della ferrovia Milano-Venezia. Corredato da molte illustrazioni e cartografie, e con l’aggiunta di interessanti contributi tratti da libri e riviste ottocentesche, i cui testi sono qui evidenziati da pagine con un fondino giallo-antico, l'opera si rivolge agli autentici appassionati di storia e di sviluppo della tecnica degli ultimi due secoli. In Italia, le prime strade ferrate sorsero sotto la spinta di una non ancora ben definita modernizzazione o per motivi di prestigio. Addirittura, lo stimolo iniziale dei regnanti locali per costruire le due prime ferrovie italiane a Napoli e a Milano fu quello di trarne un mero vantaggio personale, cioè quello di recarsi comodamente alla propria reggia di villeggiatura.

All’anno 1840, ben 11 anni dopo la nascita della prima ferrovia inglese, in tutto il nord Italia esisteva solo la piccola tratta Milano-Monza di 13 chilometri. La grande costruzione della “Ferrovia Ferdinandea” che collegava Milano con Venezia, voluta e finanziata dall’Austria, iniziò nel 1841 e si concluse ufficialmente nel 1857. In pratica, 16 anni di lavori, con serrate discussioni sulle grandi opere, come il viadotto sulla Laguna veneta, e anche sul percorso, come la contrastata questione del passaggio per Bergamo, che per un decennio fermò a Treviglio la linea sul lato milanese; inoltre, lo scoppio della guerra d’indipendenza del 1848 che ne rallentò l’opera. Poi il Regno d’Italia, con le vittoriose guerre d’indipendenza del 1859 e 1866, la acquisì totalmente... e gratis! 

Tra i pochi ma significativi interventi del nuovo regno ci fu la nuova Stazione centrale di Milano del 1865, con il riassetto del sistema ferroviario della città, e la bretella Treviglio-Rovato del 1878, che tagliò Bergamo, abbreviando di 19 km il percorso.
Nell’ultima parte del libro è riportato il corposo racconto di uno scrittore, Matteo Benvenuti, che nel 1875 compì un viaggio sulla ferrovia Milano-Venezia, cogliendo l’occasione per descrivere, nello stile narrativo dei tempi, la storia e la geografia, l’architettura e l’arte, l’economia e la politica di tutte le province, città e località toccate dal treno, regalandoci così una preziosa e gradevole “guida turistica” dell’epoca.



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